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Il saggio si apre con l'avventura di un notaio del contado fiorentino che opera nella Firenze del XIV secolo e che lascia agli eredi un cospicuo patrimonio. Il libro percorre poi la "saga dei Serristori", fino ad incontrare, tra il sei-settecento, la figura centrale di Cosimo, che nomina suoi eredi i Padri Filippini di Castiglion Fiorentino. Si rivivono quindi le lunghe lotte per il controllo dell'eredità fino a quando essa cade nella piena disponibilità dei Castiglionesi, che l'hanno utilizzata per formare nel Collegio Serristori migliaia di giovani intelligenze.